Caro presidente
Siamo partiti cullando un sogno. Finalmente un varesino ( uomo di lago )al timone di una gloriosa squadra che in grado di far innamorare tanta gente, nonostante la concorrenza di altri sport , dove la Provincia è ricca , vedi pallacanestro, pallavolo, canottaggio e ciclismo e pallamano. Per anni abbiamo sognato tutti un presidente bosino, un uomo vero, concreto, onesto, l’ uomo del fare ,tutte caratteristiche dei personaggi varesini. Lungo la strada in sogno si è infranto contro qualcosa che si fa fatica a comprendere, certo una cosa è chiara. Attualmente la squadra, è priva di giuste motivazioni. Ormai è risaputo, anche se i tifosi veri ( preferiscono lavare i panni sporchi nella propria casa) di qualche problema economico della società. Ma questo momentaneamente lasciamolo da parte. I calciatori, accompagnatori, personale tecnico con impresso il colore rosso del cuore e il bianco della speranza , sono disposti a fare ancora qualche rinuncia e sacrificio economico, per il bene della società ( caro presidente hai ben inteso quello che voglio dire) . Ma il problema è un altro. La mancanza di umiltà , onestà, varesinità e voglia di lottare che erano i principi fondamentali per la rinascita da Parabiago in poi. Prova a chiederlo, Silvio Papini, Scapini, Caccianiga , tanto per fare qualche nome per avere testimonianza. Qui non si tratta di cambiare allenatore , ma cambiare mentalità, non si tratta di moduli di gioco, ma si tratta di entrare in campo con la forza del’ rosso fuoco, ‘ che era la caratteristica del Varese 1910.
Caro Presidente da varesino, prendi le redini della società, affiancati consigliandoti con tecnici varesini doc ,che hanno portato il Varese sino a questa posizione. Alludo , gente che per i colori varesini si butterebbero nel fuoco. Non è possibile che i giocatori ormai da diverse partite corrono a vuoto. Abbiamo 23 punti, caro Nicola, siamo ancora in grado di fare un campionato dignitoso. I giovani ben motivati possono dare tanto, ricordiamoci l’ era Sannino. Forse caro Laurenza, è giunto il momento che a pagare il prezzo dell’ esonero non sia solo l’ allenatore. Infatti con tutto rispetto da Sottili a Gautieri nulla è cambiato e francamente faccio molta fatica a vedere progressi e non qualche colpo di fortuna ( vedi Cittadella) Credo che bisogna iniziare a fare una serie riflessione e mettere in discussione qualche dirigente ed avere il coraggio di fare un serio e costruttivo confronto. Caro Presidente siamo ancora in tempo. e la lettera C dell’ alfabeto non ci piace proprio, visto che siamo partiti cullando il sogno della A
Francamente una cosa i tifosi biancorossi faticano a comprendere. Francamente credo che nomi come Silvio Papini immagine di un attaccamento alla società debba essere preso in un prossimo futuro in considerazione , visto che l’ uomo di lago, è la memoria storica del calcio varesino e idolo dei tifosi per i suoi alti meriti umani e sportivi e di onestà intellettuale
Con Stima amicizia e sincerità
Claudio Ferretti
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