Giorno del Ricordo:
la strage di Vergarolla rivissuta da un testimone oculare
Sesto Calende si accinge a celebrare il Giorno del Ricordo (legge 92/2004) e a onorare le vittime dei Massacri delle Foibe e dell’Esodo.
Quest’anno il protagonista è Claudio Bronzin di Pola, testimone oculare 70 anni fa della più grande strage avvenuta
sul territorio della Repubblica italiana in tempo di pace
Mercoledì 10 febbraio alle 18:00, nella Sala Consiliare del Comune di Sesto Calende, si terrà un incontro con il testimone oculare della più importante strage avvenuta durante la Repubblica sul territorio italiano: la strage di Vergarolla, di cui ricorre il 70° anniversario proprio quest’anno. Il testimone è Claudio Bronzin di Pola, oggi residente a Firenze, che all’epoca dei fatti aveva 11 anni.
Questa testimonianza è il contributo del Comune di Sesto Calende alla celebrazione del Giorno del Ricordo, per commemorare le vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
Ogni anno il Comune di Sesto Calende contribuisce a onorare la legge con iniziative finalizzate a far conoscere un periodo di storia per troppo tempo tenuto nascosto ai cittadini italiani e completamente sconosciuto ai giovani. Il 10 febbraio 1947 veniva firmato il Trattato di Parigi tra l’Italia e le potenze alleate. Da quel giorno l’Italia ha dovuto cedere, tra l’altro, all’allora Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, quasi tutta l’Istria e le città di Fiume e Zara. Dopo 57 anni di vergognoso silenzio, nel 2004 il Governo italiano ha istituito il Giorno del Ricordo per commemorare, ogni 10 febbraio, le vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
Negli anni passati il Comune di Sesto Calende ha organizzato la conferenza Esodo e Foibe: 57 anni di silenzi, mentre l’anno scorso ha avuto luogo il dibattito con Ignazio La Russa e Luciano Violante sulla legge istitutiva del Giorno del Ricordo, dibattito moderato da Lucia Bellaspiga.
Quest’anno, nel 70° della strage di Vergarolla, abbiamo voluto accendere i riflettori sulla strage che nell’agosto del 1946 causò più di 100 morti (la stima più precisa parla di 110/116 morti) e indusse anche i più riottosi ad abbandonare definitivamente le proprie case e rassegnarsi all’Esodo. L’esplosione fu provocata da una trentina di ordigni bellici accatastati sulla spiaggia e ai quali erano stati tolti i detonatori. Qualche assassino le aveva riattivate per provocare la strage, con lo scopo di terrorizzare la popolazione italiana. La storia ricorda soprattutto il sacrificio del dottor Geppino Micheletti, eroe e Medaglia d’Argento al Valor Civile, che, pur avendo perso due figli nella strage, continuò a operare i feriti per più di 24 ore consecutive. Di tutto questo avremo la toccante testimonianza di Claudio Bronzin, all’epoca un bambino che ebbe la fortuna di sopravvivere a quella tremenda esplosione.
Il Libero Comune di Pola in Esilio, per onorare l’anniversario, ha contribuito a realizzare il docufilm L’ultima spiaggia. Pola fra la strage di Vergarolla e l’Esodo del regista Alessandro Quadretti. Sempre a cura del Libero Comune di Pola è alle stampe il volume La strage di Vergarolla secondo i giornali giuliani dell’epoca e le acquisizioni successive scritto dal direttore de L’Arena di Pola Paolo Radivo, mentre è già disponibile un altro volume su quella tragedia dal titolo Gli angeli di Vergarolla e altre storie dell’Istria dimenticata, una raccolta di scritti, testimonianze e poesie a cura di Graziella Atzori.
Sesto Calende farà quindi la sua parte anche in questa occasione, nel solco delle parole espresse dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi durante il Giorno del Ricordo 2006: L’Italia non vuole e non può dimenticare: non perchè ci anima il risentimento, ma perchè vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano in futuro.
Marco Fornasir
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