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logo20inter Più o meno una settimana fa i tifosi interisti erano sul piede di guerra, mentre i milanisti e gli juventini gongolavano. L’Inter aveva preso solo Murillo, che in parecchi avevano etichettato frettolosamente come “scarso” dopo aver visto appena una partita (Colombia-Venezuela, per la precisione). Al contrario, il Milan – si diceva – aveva in mano Ibrahimovic, Jackson Martinez e Kondogbia, e la Juventus si era già rinforzata con Dybala e Khedira (Mandzukic era ancora solo un’idea). In una settimana è cambiato tutto. Potere del calciomercato, quello che tanto piace agli italiani.
Cosa è accaduto nel periodo non collegato? Qualcuno si è documentato un po’ meglio su Murillo (e ha visto più di 90 minuti), scoprendo che che tanto scarso non è. Poi Ausilio (e la sim di Mancini) ha assestato due colpi niente male: preso Miranda e, soprattutto, strappato Kondogbia alla concorrenza dei cugini. E mentre Galliani, oltre al francese ex Monaco, ha perso per strada pure l’amico della Doyen, lo svedesone e il bomber colombiano, la dirigenza nerazzurra non si è fermata e ha messo nel mirino altri due-tre elementi niente male che radiomercato dà a un passo dal varcare il cancello di Appiano Gentile. Marotta ha tesserato il croato scappato da Simeone, ma ha pure perso Tevez, quasi Pirlo e rischia di cedere prima del 2 settembre uno tra Vidal e Pogba.
Insomma, sembrano già finiti i tempi in cui “Mancini può fare come Conte e dimettersi per un mercato ritenuto non adeguato” oppure “Il Milan farà un grande mercato, mentre l’Inter è in grossa difficoltà”. Schizofrenia tipica di chi non ha pazienza o di chi pensa di avere la verità in tasca. Aspettare e giudicare dopo, evidentemente, costa troppa fatica.
E fanno sorridere (quando si è smesso di piangere) leggere e sentire commenti e giudizi sprezzanti verso obiettivi raggiunti o in orbita Inter. Ad esempio, sorvolando sulla storica sapienza tattica dei 50 milioni di allenatori, la moda del momento è quella di sbandierare al mondo la propria laurea in economia, dopo la competenza assodata nel fare il direttore sportivo meglio di chiunque altro (basta un banale Football Manager, no?). E allora via alla carrellata: “Kondogbia è stato pagato troppo”, “Non vale tutti quei soldi”, “Non sarà mai Touré”, “Da dove prende i soldi Thohir?”, “Era meglio Valdifiori” e così via. Premesso che nessuno è in grado di predire il futuro, se proprio non si riesce a tenere per sé queste congetture, sarebbe almeno il caso di estenderle a tutti, di tutte le squadre. Perché allora si potrebbe controbattere facilmente: Murillo è scarso? Lo dicevano anche di Cordoba; Miranda è vecchio? Khedira al Real ha collezionato appena 24 presenze in Liga negli ultimi due campionati; Kondogbia pagato troppo? Nessuno si è scandalizzato per Dybala.
Nessuno sa se Murillo disputerà una grande stagione, se Miranda si confermerà ad altissimi livelli o se Kondogbia sarà il nuovo Touré. Quel che è certo è che l’Inter è stata beffata. Comunque vada.
Edoardo Pagani