L’Idv: “Riaprite la camera iperbarica di Laveno Mombello”
La Camera ha sempre avuto iter burocratici sin dalla nascita. Noi di Vares8 pubblichiamo.
Interrogazione al ministero della Sanità. Struttura chiusa da oltre un anno
Purtroppo ci sono stati molteplici blocchi atti ad escludere l’unica struttura presente nel medio verbano. Si sono fatte molte verifiche ed adempimenti e sarebbe davvero deleterio se questa struttura verrebbe soppressa, sia per le cure, sia per la zona lacustre e per i sub che ora che arrivano al Niguarda sono deceduti. Non parla un medico, ma un sub pluriennale che ha fatto anche corsi per usare un defibrillatore, non parlo a vanvera, la sopravvivenza cerebrale se non ossigenata non supera i 10 minuti, E’ inimmaginabile quante vite potrebbero essere salvate ora che si muove la burocrazia, i soccorsi ecc, 1 su 1.000 ce la fa quando abbiamo una struttura a portata di mano che nel caso di MDD (leggasi malattia da decompressione) potrebbe risolveree salvare qualche sub che ripeto nella nostra zona sono molti! Oltretutto la struttura che è costata un patrimonio è stata adattata alle nuove leggi. Speriamo si chiuda un logorante capitolo. Sarebbe ora di sapere se decidere o buttare al vento altri miliardi o se alla Lorenzin interessa la risoluzione del problema. Ma la camera iperbarica serve anche a curare diverse patologie di circolazzione ed all’inizio quando la Clinica era attiva la Camera ha curato molte patologie circolatorie.By R.C.A.
La plancia di comando della camera iperbarica
Laveno Mombello (Varese), 16 luglio 2016 – Maurizio Romani, deputato dell’Italia dei Valori e vicepresidente della Commissione Sanità del Senato, ha presentato una interrogazione parlamentare sulla camera iperbarica di Laveno Mombello, chiusa dall’aprile del 2015 dopo alcuni accertamenti dell’allora Asl per verificarne la funzionalità.
Nel documento si chiedeva al ministro della Sanità Beatrice Lorenzin «di fare, nel rispetto delle proprie competenze, piena luce e impegnarsi per accelerare i tempi e addivenire ad una soluzione che risponda concretamente alle esigenze dei pazienti».
Dal ministero è arrivata una risposta che ha chiarito la situazione dal punto di vista delle misure di emergenza adottate per venire incontro a chi fino alla sua chiusura ha utilizzato la struttura lavenese per trattamenti medici, ma non è giunta alcuna schiarita su una possibile riapertura, attesa e auspicata dai pazienti.
I tecnici ministeriali, infatti, hanno fatto sapere di essersi attivati subito per garantire la continuità dei trattamenti ai pazienti, sia presso lo stesso ente erogatore sia, in un numero di casi definito “limitato” presso altre strutture definite con i medici curanti. Nessuna risposta, però, sulla possibilità di una riapertura.
“A oggi – afferma Romani – la camera iperbarica resta chiusa ed essendo l’unico centro di questo tipo sul Lago Maggiore ritengo che sia giusto riattivare questo centro onde evitare alle persone in loco di fare 50 chilometri per andare ad utilizzare la camera iperbarica dell’ospedale Niguarda di Milano. Spero – chiude il parlamentare – che il ministero prenda atto di quanto da me affermato, altrimenti faremo una battaglia per la tutela dei cittadini”.