“Le oscure presenze” il nuovo libro del giovane scrittore Emiliano Pedroni, entra di diritto nell’icona letteraria dell’immaginario collettivo, insieme a una sindrome
despota nascosta nella intima memoria dell’autore. Immaginazione ,suggestione e l’enigma su un serial killer su cui indaga un investigatrice, mai doma nel seguire tracce e piste del crimine nella storia familiare, investita in questo caso, di quella patina surrealista immaginifica e concorsuale di attori e figuranti che formano l’archetipo letterario di una trama che val la pena di seguire sino in fondo. Una teatralità di immagini suggestive che il bambino che sembra voler svelare nel mistero di certe stranezze, di fatti ed antefatti che si nutrono anch’essi degli stessi ingredienti tra la fantasia dell’autore e i protagonisti del romanzo. Bravo Pedroni!!…avrò modo di recensire il suo libro non appena possibile. Silvano Besozzi, il nostro amato regista, coglie sempre il gusto dell’immagine, dietro la sua telecamera che interroga anch’essa i nostri misfatti quotidiani.
Paolo Tolu
“Le oscure presenze” il nuovo libro del giovane scrittore Emiliano Pedroni, entra di diritto nell’icona letteraria dell’immaginario collettivo, insieme a una sindrome
despota nascosta nella intima memoria dell’autore. Immaginazione ,suggestione e l’enigma su un serial killer su cui indaga un investigatrice, mai doma nel seguire tracce e piste del crimine nella storia familiare, investita in questo caso, di quella patina surrealista immaginifica e concorsuale di attori e figuranti che formano l’archetipo letterario di una trama che val la pena di seguire sino in fondo. Una teatralità di immagini suggestive che il bambino che sembra voler svelare nel mistero di certe stranezze, di fatti ed antefatti che si nutrono anch’essi degli stessi ingredienti tra la fantasia dell’autore e i protagonisti del romanzo. Bravo Pedroni!!…avrò modo di recensire il suo libro non appena possibile. Silvano Besozzi, il nostro amato regista, coglie sempre il gusto dell’immagine, dietro la sua telecamera che interroga anch’essa i nostri misfatti quotidiani.
Paolo Tolu
Grazie Paolo!