Mercoledì 4 novembre il pontile, recentemente installato presso il porto di Ranco, è stato rimosso. L’opera, concepita per ridurre il moto ondoso all’interno del porto e fornire ormeggio a quanti volessero attraccare con una barca sul territorio di Ranco, non era stata eseguita a regola d’arte.
LA POSIZIONE DEGLI AMMINISTRATORI COMUNALI
L’amministrazione comunale ne ha disposto la disinstallazione perché “il manufatto non risultava rispondente alle caratteristiche di galleggiamento previste dal progetto”, come spiegato dal sindaco Monica Brovelli. La decisione è stata presa dopo un periodo di verifiche effettuate dall’impresa, dalla direzione lavori e dagli amministratori comunali, avviate subito dopo il posizionamento dei moduli frangiflutto. “In particolare” prosegue il sindaco “la direzione lavori nei mesi scorsi aveva riscontrato un errato posizionamento della passerella di collegamento tra il molo in muratura e i frangiflutti galleggianti e un livello di galleggiamento dei frangiflutti insufficiente e non conforme a quanto previsto. L’impresa ha provveduto da subito al riposizionamento della passerella ed è intervenuta sui moduli per aumentare il livello di galleggiamento”. Ciononostante, anche dopo gli interventi effettuati in loco, la direzione lavori ha rilevato che non sono stati raggiunti un livello di galleggiamento e di stabilità tali da garantire il corretto funzionamento dei moduli. Di qui l’ordine all’impresa appaltatrice di rimuovere i frangionde e trasportarli in altra area e di proporre interventi di miglioria, ovvero di fornire nuovi moduli in grado di soddisfare le richieste del progetto. “Siamo in attesa di conoscere le proposte avanzate dall’impresa” dice il sindaco Brovelli “ferma restando la volontà dell’amministrazione di ottenere il risultato di massima efficienza e funzionalità del progetto. Nel frattempo il Comune di Ranco non ha effettuato alcun pagamento, né per le opere eseguite e ultimate, né tantomeno per quelle oggetto di ulteriori valutazioni ed esecuzioni. Appena saranno chiari gli scenari futuri proposti, sarà mia premura convocare una riunione pubblica nella quale illustrare e condividere con la cittadinanza i passi successivi della realizzazione di quest’opera”.
LA CRONISTORIA DEL PROGETTO
Il progetto avviato nel 2009 dalla Giunta Cerutti è semplice e poco invasivo: si prevede l’allungamento del muro esistente per ridurre la dimensione della bocca di porto e la posa di una passerella che si sarebbe sviluppata lungo lo stesso muro di cinta.
2010/2011 la giunta presenta in Regione un progetto invece molto articolato, una vera e propria marina; molti posti barca e passerelle per ospitarle. La regione chiede di ridimensionare l’opera per ridurre l’impatto visivo sul lago
S’arriva all’attuale progetto, approvato in provincia e dai vari enti preposti, che viene diviso in due lotti e commissionato all’Ing. Antonino Bai e al Dott. Giovanni Zara. Si tratta di un insieme di frangionde galleggianti tenuti in posizione da catene ancorate a corpi morti in calcestruzzo. La realizzazione del progetto esecutivo è affidata all’Ing. Bai.
Settembre 2014. Il lotto A è approvato e deliberato per un valore di circa 166.000 Euro, con un costo complessivo dell’opera di 230.000 Euro di cui 23.000 per la sola progettazione. L’appalto è aggiudicato dalla giunta Brovelli, con un ribasso sul valore di gara di oltre il 21% all’impresa Civelli. Come direttore dei lavori è nominato lo stesso progettista Bai.
Primavera 2015. iniziano i lavori. In agosto arrivano via lago i frangionde galleggianti di cemento e l’impresa inizia a fissarli con grosse catene ai grossi blocchi di cemento appoggiati in più punti sul fondale del lago. I frangionde però non galleggiano secondo norma e progetto. Dopo vani tentativi di miglioria sono rimossi.
LE CRITICHE DELL’OPPOSIZIONE
I consiglieri di minoranza della lista Per Ranco Mario Geddo, Serena Perospado e Bruno Grossi dopo aver chiesto spiegazioni in consiglio comunale e l’accesso agli atti e all’istruttoria per poter comprendere le ragioni che hanno portato ad un’azione così importante, evidenziano quanto segue: sia il progettista sia l’impresa esecutrice dei lavori pare non avessero specifiche esperienze in opere “marittime”; il manufatto è risultato fin da subito malfunzionante e non solo difforme al progetto.
Concludono in una nota:
“Siamo ancora in attesa di ricevere tutta la documentazione richiesta e concordata con l’Ufficio Tecnico del Comune, per poter valutare eventuali responsabilità riconducibili ai professionisti, all’impresa o alla Giunta Comunale. Saremo attenti a che vengano adottati tutti i procedimenti legali previsti dalla gara di appalto a tutela degli interessi dei cittadini di Ranco. L’accaduto ci ha maggiormente convinto, come dichiarato in sede di Consiglio Comunale e nella Lettera ai Cittadini, che i denari spesi e che dovremo ancora spendere per completare l’opera si sarebbero dovuti spendere per necessità più vicine ai bisogni correnti dei Ranchesi… Auspichiamo una rielaborazione del progetto da parte della Giunta Brovelli, perché vorremmo infatti non passasse in secondo piano la sproporzione dell’opera pubblica in rapporto ai fabbisogni reali di cui il porto di Ranco necessita”.