Il FOTOCINEVIDEOCLUB VERBANO ospiterà il fotografo GIORGIO GALIMBERTI
il 25 Settembre 2015 alle 21,15 a Sesto Calende, Sala Elso Varalli presso Palazzo Comunale, P.za Mazzini
Giorgio Galimberti nasce a Como il 20 marzo 1980. Da sempre appassionato di Fotografia, complice anche un clima familiare da sempre aperto all’arte e alla creatività, fin da piccolo comincia ad avvicinarsi al mezzo fotografico attraverso le Polaroid. Attraverso i primi tentativi di manipolazione e alterazione dell’immagine, Galimberti esplora approfonditamente la dimensione giocosa del supporto. Durante l’adolescenza, la passione non viene mai meno e, attraverso la frequentazione di numerose mostre ed esposizioni, unitamente ad un’intensa attività pratica in camera oscura, Galimberti si costruisce un personalissimo background fotografico, basato principalmente sui grandi maestri che hanno fatto la storia della fotografia e sulle tecniche da loro più utilizzate.
Dopo un periodo di momentaneo distacco durato qualche anno, Galimberti si riavvicina al mondo della fotografia avvicinandosi alle soluzioni digitali. Attraverso la sperimentazione del bianco e nero perfeziona i suoi gusti e, memore della lezione di Robert Frank e di Robert Doisneau, si avvicina ad una visione del mondo incentrata prevalentemente sugli effetti della luce sui corpi e sui paesaggi urbani , riprendendo alcuni elementi tipici della street photography e rielaborandoli in funzione di un linguaggio fotografico moderno e narrativo che unisce agli scorci di vita quotidiana le visioni sospese dell’architettura urbana. Diverse le sue partecipazioni a mostre personali e collettive , ha esposto alla prestigiosa fiera di fotografia Mia Art fair di Milano per la galleria che lo rappresenta in esclusiva Dada East .
Estratto di nota critica scritta da Benedetta Donato, 2014
“….La realtà circostante attrae Giorgio Galimberti che inquadra orizzonti prossimi – siano essi riconducibili a spazi interni o esterni, caratterizzati dal rigore delle linee degli edifici o da prospettive più sinuose ed evanescenti – per restituirne una visione in cui appaia con discrezione il reale, intorno a quella che è la prospettiva dell’autore: spazio autonomo di analisi e di osservazione. Giorgio Galimberti non altera la realtà, semplicemente “fa vedere” attraverso il proprio sguardo che riesce a fare la differenza. Quella minuscola e apparentemente minima differenza che, come un’impronta digitale, caratterizza il lavoro di ogni fotografo qualsiasi cosa esso possa guardare, notare, osservare e decidere di riportare.”
“Qualsiasi cosa a più di 500 metri dalla fotocamera non è fotogenico” Edward Weston