Ripartire da dove?
Una voce autorevole del giornalismo varesino Vito Romaniello, ne è fermamente convinto partiamo dalla serie D e poi piano piano risaliamo. A questa forte affermazione caro Vito questa volta non sono d’ accordo. per diverse ragioni.
La prima è la seguente. La più facile, fallimento del Varese, libri in tribunale, Laurenza in braghe di tela, quelli che devono avere i soldi dal Varese 1910 gestione come tu stesso l’ hai chiamata ‘delirio di onnipotenza di Montemurro e Rosati ” aspetteranno altri 25 anni e così via.
Ma la vera domanda è questa chi prende in mano la squadra economicamente ? Il calcio in questo momento in Italia ai vari imprenditori non interessa a mettere soldi per fare marketing. Tu amico Vito, ricordi ancora il miracolo varesino fatto dai quattro moschettieri, con la famiglia Sogliano, Maroso, Papini, ed altri che via via si sono aggregati partendo dall’eccellenza. Ma i tempi sono cambiati, i miracoli avvengono qualche volta.
Si deve rifondare il settore giovanile e far tornare Scapini sono d’ accordo. ma anche a fare crescere i giovani è un investimento economico, chi mette i soldi???
Abbiamo perso troppi anni con la banda bassotti, gongolandoci, mandando via chi sapeva di calcio. La strada giusta del Varese sin dai tempi della maglia di lana e i pali quadrati era quelli di far crescere campioni e vendere e vivacchiare con quello che si guadagnava. Avevamo la scuola dei grandi scopritori di talenti, ultimo il grande Scapini che ha trovato sui vari campetti di provincia, De Luca, Lazaar, Pisano.
Abbiamo Silvio Papini personaggio che conosce il calcio divinamente, con vari agganci, ( se fosse stato ascoltato a tempo debito) possiamo anche ripartire da lui…….. Non dimentichiamoci che questo team manager pur di stare a Varese ha rinunciato in questi ultimi anni buoni contratti a livello economico sia in Italia che in Svizzera.
Ultima domanda ?
Ma ai varesini lo sport del pallone interessa o si è coinvolti solamente quando si vince ( vedi era Sannino Maran). Francamente nella fredda sera di Varese Catania mi aspettavo uno stadio pieno ad incitare gli undici leoni in campo. Tutto si è è tradotto tutto in quattro gatti sulle tribune e di una partita di eccellenza, dove i calciatori non vedevano l’ ora del fischio finale.
Ho l’impressione che se retrocediamo, portiamo si i libri in tribunale, ma per una generazione al Franco Ossola non si siederà più nessuno..sugli spalti dove abbiamo ammirato e visto nascere diversi campioni che hanno fatto la storia del calcio italiano………
Claudio Ferretti